Sunday, June 25, 2006

Agli amici lontani

Erano giorni di fine settimana o di elezioni o di' di festa e si era pieni di energia a cavalcare le onde degli anni della nostra adolescenza quando le uniche preoccupazioni erano finire i compiti in tempo e chiamare la migliore amica per sapere se lei usciva quella sera...ed erano giorni di preparazione ai grandi eventi della vita come la prima volta con lei alla quale avevi promesso eterno amore e per la quale avresti scalato montagne e dormito poche ore pur di correre da lei per abbracciarla...e la domenica pomeriggio si accendeva la radio per ascoltare tutto il calcio minuto per minuto e gioire o disperarsi sempre per la stessa squadra che ti accompagnera' per tutta la vita come eterna compagna...e quelle sigarette in pacchetti da dieci fumati lontano dagli occhi troppo indiscreti delle comari di quartiere o i tuttologi di paese...e gli amici, si quelli veri con i quali trascorrevi anche dodici ore e non ti stancavi mai, con i quali si andava alle feste rigorosamente non invitati, con i quali ti nascondevi da qualche parte per mangiare la pasta sempre scotta e giocare a carte fino a quando l'alba ti portava al bar al primo cornetto del mattino e il primo cornuto della giornata che ubriaco tornava a casa...e quella spensieratezza che non era superficiale e la superficie delle cose non ci interessava...e i giri pomeridiani in macchina per aspettare l'ora buona prima di uscire e stare insieme...e i vecchi compagni di liceo con i quali la lealta' non era mai messa fuori discussione...le gite alcoliche e le coliche dei nostri insegnanti e quella megera della nostra insegnante di italiano che a guardare indietro un po' di classe ce l'aveva...e il senso profondo di liberta' quando l'aria fresca della mattina ti accompagnava a scuola guardato a vista dagli abeti e dalle facce dei vecchi...e la domenica a pranzo con qualche famigliare e la tv che non manca mai come antipasto e digestivo...e le domeniche a stringere la mano di uno che dista quattro metri da casa tua e che vorresti evitare...e infine le partite a pallone sull'asfalto che erano vere e proprie battaglie tra anime salve che non persero mai quella strana brillante piccola parte di ingenuita' che rendeva un piccolo paese di un grande immaturo paese come il villaggio delle strane meraviglie...

Sunday, June 18, 2006

Il bel paese

Ieri mi sono divertito tanto. L'occasione era celebrare il compleanno di una mia amica conosciuta in Francia e che abita attualmente a Dublino e vedersi la partita assieme. C'erano tanti italiani e italiane che provenivano da tutte le regioni del bel paese con i quali si discuteva della nostra presenza in Irlanda. Piccola premessa: tutti si lavora in societa' americane come google, yahoo, ebay e paypal. Siamo soddisfatti del tipo di lavoro, dell'ambiente lavorativo, dello stipendio, delle possibilita' di carriera e della nostra piccola indipendenza che si materializza nel poter avere un tetto e una certa disponibilita' economica. Poi le solite note stonate: i motivi per cui ce ne siamo andati. E' vero che di queste cose si discute su forum, chat e lettere al direttore. L'unica differenza e' che non si percepisce quello che ancora esiste nel bel paese. Se si potesse fare una classifica, al primo posto vi e' la non possibilita' di crearsi uno spazio indipendente: gli stipendi non sono commisurati al costo della vita, pero' vi dicono che siamo tutti dei mammoni. L'ingresso nel mondo del lavoro e' regolato quasi sempre dalla stessa logica: raccomandazioni, appartenenza a caste e segnalazioni varie. NO! Ci dicono che abbiamo poca esperienza e che non parliamo le lingue straniere: forse si riferiscono a quei quattro testoni che hanno sistemato nelle ambasciate. E poi si' vedremo ho una idea eccezionale e non ti preoccupare e qual e' il problema e si facciamo non ci sono problemi risolvo tutto io ho il contatto giusto: BASTA! solo inutili parole che lasciano il tempo che trovano e la sconcertante sensazione che un comico faccia informazione. Si avvicina il giorno del referendum, ieri a Dublino eravamo in trenta da regioni diverse e tutti ci sentivamo italiani ed orgogliosi di esserlo ma l'amore e l'odio per il bel paese continua a trascinarsi nonostante i km e le parole parole parole...ah, mi raccomando non dimenticate gli spaghetti.